La storia
La storia dei "Raggio di Sole" nasce il 22 Luglio del 1955 con l'acquisto da parte del sig. Osvaldo Marzano di una villa padronale, di fine ‘800, di proprietà del sig Rotta di Torino. In quell'anno continuano a essere gestiti in contemporanea l'attuale albergo da parte del sig. Osvaldo e da parte della signora Ludovica Maronero, mamma del sig Osvaldo, il precedente Albergo d'Ala (attuale “Da Silla”). L'Albergo d'Ala venne gestito da parte della famiglia Marzano per oltre un ventennio dopo aver precedentemente gestito e curato dal 1926 al 1929 il bar di Martassina attiguo alla casa di Padre Vittorio Bertolaccini. Marzano Luigi, padre di Osvaldo, proveniva da una famiglia di undici fratelli oriundi dell'Astigiano alcuni dei quali furono emigranti in Sud America, altri panettieri in Torino, altri ancora meccanici e addirittura uno di loro, detto “Mutur”, pilota di automobili nelle prime gare automobilistiche. Il padre Luigi, che non proveniva da una famiglia di albergatori, nè tantomeno di ristoratori, svolgeva la professione di meccanico in Torino nella produzione di letti in ferro battuto; incominciò l'attività commerciale dopo il matrimonio con Maronero Ludovica della famiglia Maronero “Scarabaciu” di Ala di Stura. Mutate le condizioni economiche, la famiglia Marzano passo' alla conduzione dell'albergo d'Ala, gestione che durò dal 1929 al 1955 . La situazione fu particolarmente difficile durante il periodo della guerra ma la famiglia seppe distinguersi sempre per la generosità e lo spirito di intraprendenza nei confronti della popolazione e dell'immagine del paese. Testimonianza di ciò si trova nel libro di Alberto Bolaffi ("Un Partigiano Ribelle"), nel libro di Enrico Loewenthal “ Mani in alto, bitte!”, nella rievocazione del salvataggio degli Ebrei in Valle durante il periodo della guerra, raccontata nel documentario "Sorgente di Vita" prodotto da Rai Due . All'attuale “Hotel Raggio di Sole” il sig. Osvaldo giunge in un momento difficile, dopo aver perso il papà a soli 17 anni e in non prospere facoltà economiche , ma tuttavia motivato dalla tenacia e caparbietà che lo hanno sempre contraddistinto e dalla volontà di poter finalmente avere il suo tanto desiderato albergo. All'inizio le difficoltà sono innumerevoli perchè la villa non possiede le necessità e attrezzature essenziali di una struttura atta a fornire un servizio alberghiero; si comincia allora con le ristrutturazioni della cucina, la costruzione del bar e della sala pranzo, il riscaldamento e solo in seguito di attua una sopraelevazione di due piani e di un piano mansardato con l'inserimento dell'ascensore. Si giunge infine ai giorni nostri con la costruzione di una sala pranzo e congressi a vetrate al primo piano e la costruzione di confortevoli e pratici bagni in tutte le camere dell'albergo.
Negli anni si sono susseguiti eventi di ogni tipo, dagli itinerari gastronomici, a serate a tema, mostre di ogni tipo (soprattutto varie esposizioni di quadri della “Bottega d’arte San Giors” di Torino), serate dimostrative , feste e ricorrenze.
Come cuoco Osvaldo nasce dalla tipica gavetta affrontata da tutti i grandi cuochi; fin da bambino è abituato a stare nelle cucine facendo i lavori più umili ma restando a contatto con piccoli e grandi cuochi ed è li' che incomincia a "rubare" il mestiere e i suoi trucchi poco per volta, mestiere che perfezionerà nell'arco degli anni e che lo porterà a cucinare per grandi nomi, ad essere invitato a preparare cene importanti (addirittura una per l'A.I.S, Associazione Italiana Sommeliers, nella città di New York in America) e ad avere ambiti riconoscimenti. Gli vengono infatti conferiti:
- il Mercurio d'Oro
- il Collare Associazione Cuochi e Ristoratori Professionisti
- La Medaglia d'Oro per il Miglioramento Alberghiero
- il Premio Città di Torino per l'ospitalità
- Onoreficenza di Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti dei lavoro.
La storia fin qui descritta vuole essere sopratutto un sentito ringraziamento per l'opera di un uomo che ha sempre mantenuto e continua a mantenere rinomato il nome di Ala di Stura nella storia dell'ospitalità e della gastronomia Torinese e Piemontese. Nell’attività del sig. Osvaldo si affiancarono a partire dagli anni ’80 i due figli Luigi e Lorenzo Aurelio. Ad oggi La tradizione di famiglia continua con Lorenzo Aurelio e i tre figli di quest’ultimo Elisa, Matteo e Aurora, sempre sotto l’occhio vigile e sapiente del padre Osvaldo.